Milano, 21 settembre 2017 – A seguito degli illeciti riscontrati durante le procedure di stazza del Campionato Mondiale Audi J/70 World Championship e delle successive comunicazioni e richieste di chiarimenti avvenute a nome di singoli soci, J/70 Italian Class desidera fare chiarezza su quanto accaduto, sulle motivazioni del proprio operato e di quello dell’Organizing Authority del campionato.
Alcuni armatori delle imbarcazioni trovate non conformi hanno richiesto di sostituire la chiglia con una prelevata da un’altra barca e ripetere le operazioni di stazza. In seguito alla ripetizione della stazza, le barche sono state giudicate dal comitato di stazza conformi, ma la partecipazione alla regata è stata negata dalla Organizing Authority.
Il regolamento di Classe al riguardo è molto chiaro: il J/70 è una classe “manufacturer controlled”, dove non è presente un regolamento di stazza con piani di progettazione pubblici, misure certe e dime che ognuno può adoperare per ottimizzare la propria barca. La barca deve essere utilizzata così come prodotta dal cantiere, salvo piccole modifiche espressamente previste dal regolamento, per le quali (e solo per queste) esistono indicazioni chiare e misure esplicite (uscite delle appendici, taglio a 45’…).
Per questo, ogni barca esce dal cantiere con un documento chiamato “Manufacturer Declaration” che ne attesta la conformità ed è indispensabile per la partecipazione alle regate. Il regolamento di Classe indica che, dopo la modifica o la sostituzione di una delle parti, la Manufacturer Declaration diventa non valida, e che una nuova Manufacturer Declaration può essere emessa solo dal costruttore.
Il regolamento indica inoltre che, per essere ammissibile alle regate, un J/70 deve:
1) essere conforme alle Class rules
2) avere una Manufacturer Declaration valida
3) avere contrassegni di certificazione validi sulle vele
Il compito degli stazzatori consiste nel verificare i punti 1 e 3, cosa puntualmente avvenuta sia al primo passaggio, quando le barche verificate sono state respinte, sia al secondo, quando le barche invece sono state trovate conformi in quanto per misure non distinguibili dalle barche originali, non modificate.
Nonostante questo, le barche sono state giudicate non ammissibili, in quanto la Manufacturer Declaration (punto 2) non era più valida.
Lo spirito del regolamento è evidente. Ignorare la necessità della Manufacturer Declaration sarebbe equivalso a un pessimo messaggio per il futuro per eventuali disonesti: “Modificate pure le barche per avere vantaggio, se non sarete scoperti ai controlli di stazza tanto meglio, in caso contrario vi sarà dato tempo e modo di rimediare!“.
J/70 Italian Class, nell’appoggiare la decisione della Organizing Authority, ha voluto fare suo il motivo ispiratore del principio di non modificabilità delle barche onde tutelare la regolarità della competizione, il buon nome della Classe, dei suoi iscritti, e il valore delle loro imbarcazioni.
Per quanto riguarda le critiche, riguardanti il fatto che uno stazzatore incaricato dalla Classe Italiana aveva già stazzato le stesse barche risultate poi non conformi nei giorni antecedenti l’Audi J/70 World Championship, e circa l’assenza in tale occasione delle dime di misurazione poi utilizzate al Mondiale, è necessario anche qui ribadire che il regolamento non contempla misure o dime per ogni sezione dello scafo e delle appendici.
Il criterio di ammissibilità è sempre e solo se la barca sia stata modificata o meno. Le dime vengono prodotte dal cantiere e messe a disposizione degli stazzatori non al fine di verificare se una misura corrisponda al regolamento, ma semplicemente per determinare se una barca sia stata modificata. Viene da sé che non esiste un set di dime completo con cui si possa misurare per intero un J/70, ma ne vengono prodotte di nuove, relative a ogni sezione per cui il comitato tecnico della Classe abbia motivo di sospettare che qualcuno possa aver alterato la propria imbarcazione.
J/70 Italian Class, in occasione del Campionato, ha stretto accordi che porteranno uno stazzatore Italiano ad avere in uso e costantemente aggiornato un set di dime analoghe a quelle utilizzate dal comitato tecnico internazionale, in modo da poter esercitare analoghi controlli in occasione delle tappe del proprio circuito.
Ciò detto, si riporta di seguito il testo emesso da J-Composites con le procedure ed i costi richiesti agli armatori per ripristinare le imbarcazioni ed emettere una nuova Manifacturer Declaration.
Il Consiglio, J/70 Italian Class